Ľudovít Ódor
Ľudovít Ódor | |
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Primo ministro della Repubblica Slovacca | |
Durata mandato | 15 maggio 2023 – 25 ottobre 2023 |
Presidente | Zuzana Čaputová |
Predecessore | Eduard Heger |
Successore | Robert Fico |
Vice-governatore della Banca nazionale di Slovacchia | |
Durata mandato | 20 febbraio 2018 – 15 maggio 2023 |
Vice di | Jozef Makúch Peter Kažimír |
Predecessore | Ján Tóth |
Ministro degli Interni della Repubblica Slovacca | |
Durata mandato | 19 luglio 2023 – 25 ottobre 2023 |
Presidente | se stesso |
Predecessore | Ivan Šimko |
Successore | Matúš Šutaj-Eštok |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente |
Università | Università Comenio di Bratislava |
Professione | economista |
Ľudovít Ódor, all'anagrafe Lajos Ódor[1] (Komárno, 2 luglio 1976), è un economista e politico slovacco, presidente del Governo della Repubblica Slovacca dal 15 maggio 2023 al 25 ottobre dello stesso anno, a capo di un gabinetto tecnico che è rimasto in carica fino alle elezioni parlamentari del 30 settembre[2]. Dal 2018 alla sua nomina è stato vice governatore della Banca nazionale slovacca[3].
Biografia
Ľudovít Ódor è nato a Komárno, in Cecoslovacchia, il 2 luglio 1976[4]. È un membro della minoranza ungherese in Slovacchia[1]. Ha terminato gli studi secondari presso il Selye János Gymnasium di lingua ungherese nella sua città natale[5]. Ha frequentato l'Università Comenio di Bratislava, ottenendo nel 1999 una laurea magistrale in matematica e management[6]. Oltre al nativo ungherese[7], parla correntemente lo slovacco e l'inglese[4].
Carriera economica (1999-2023)
Dopo aver completato gli studi presso l'Università Comenio, Ódor è diventato analista per Československá obchodní banka nell'aprile 1999, lasciando la sua posizione nel 2001 per lavorare per la Slovak Rating Agency; dopo due anni Ódor divenne il capo economista del Ministero delle finanze della Repubblica slovacca. Nel gennaio 2006 è diventato membro del consiglio della Banca nazionale di Slovacchia e consigliere dell'allora primo ministro Iveta Radičová e dell'allora ministro delle finanze Ivan Mikloš dal 2010 al 2012. Nel settembre 2015 Ódor è stato nominato vicepresidente della Rete di istituzioni fiscali indipendenti dell'Unione europea, restando in carica fino a ottobre 2017, quando è diventato membro del consiglio di sorveglianza di Slovenská sporiteľňa e membro del Consiglio per la responsabilità del bilancio fino a febbraio 2018[8].
Nel febbraio 2018 Ódor è diventato vicegovernatore della Banca nazionale di Slovacchia[9] a seguito della nomina da parte di Most-Híd[10]. È co-fondatore dell'Institute for Financial Policy, che ha diretto dal 2003 al 2005[10], e del Dipartimento Value for Money presso il Ministero delle Finanze, nonché del Consiglio indipendente per la responsabilità del bilancio. Inoltre, Ódor è visiting professor presso la Central European University dal 2016[8]. È anche membro del consiglio di studio dell'Collegio ungherese di studi avanzati di Bratislava (PMSZ)[11].
Durante la sua carriera Ódor è stato coautore dell'introduzione di una flat tax del 19% come parte della riforma fiscale del 2004 di Mikuláš Dzurinda, che ha migliorato l'immagine della Slovacchia tra gli investitori stranieri e ha avviato il paese a diventare una "tigre" economica europea. Ha anche svolto un ruolo nella riforma del sistema pensionistico, nell'adozione dell'euro e nella creazione di regole di bilancio[10].
Presidente del Governo (2023)
Il 7 maggio 2023 il primo ministro ad interim Eduard Heger, che ha guidato la maggioranza in parlamento fino a settembre 2022, quando il partito libertario Libertà e Solidarietà ha lasciato la coalizione di governo, si è dimesso dopo uno scandalo sullo scorretto uso di sovvenzioni statali da parte di un ministro e la conseguente serie di dimissioni di altri membri del gabinetto che non potevano essere sostituiti durante un governo ad interim[2]. Heger ha chiesto al presidente di nominare un governo tecnico[8][9]. Ódor e il suo gabinetto, scelti dalla presidente Zuzana Čaputová, sono entrati in carica il 15 maggio 2023[3].
Politica interna
Secondo il suo sito web Ódor crede nel pragmatismo e nell'economia basata sui fatti[8].
Vita privata
È sposato e padre di due figli[12].
Pubblicazioni
- (EN) Miroslav Beblavý, David Cobham e Ľudovít Ódor (a cura di), The Euro Area and the Financial Crisis, New York, Cambridge University Press, 2011, DOI:10.1017/CBO9781139044554, ISBN 978-1-107-01474-9, LCCN 2011027489.
- (EN) Ľudovít Ódor (a cura di), Rethinking Fiscal Policy after the Crisis, New York, Cambridge University Press, 2017, DOI:10.1017/9781316675861, ISBN 978-1-107-16058-3, LCCN 2016050853.
Note
- ^ a b (EN) Tamás Orbán, Slovak PM Resigns, Technocrats to Take Control, su The European Conservative, 9 maggio 2023, ISSN 2590-2008 (WC · ACNP). URL consultato il 10 maggio 2023.
- ^ a b Slovacchia: nominato il governo tecnico di transizione, su ansa.it, 15 maggio 2023. URL consultato il 17 maggio 2023.
- ^ a b (EN) Radovan Stoklasa e Jan Lopatka, Economist Odor picked as Slovakia's caretaker prime minister, su Reuters, 15 maggio 2023. URL consultato il 16 maggio 2023.
- ^ a b (SK) Viceguvernér Národnej banky Slovenska, su nbs.sk, 18 settembre 2019. URL consultato il 7 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2022).
- ^ (HU) A Selye János Gimnázium diákjai az elmúlt négy évszázadban, su sziakomarom.sk, 7 maggio 2015. URL consultato l'8 maggio 2023.
- ^ (SK) Osoby, ktoré získali titul na UK, su absolventi.uniba.sk. URL consultato il 7 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2023).
- ^ (SK) Úspešní slovenskí Maďari o svojom živote: Problémy boli, iba keď ich umelo vytvárali politici, su refresher.cz, 22 settembre 2021. URL consultato l'11 maggio 2023.
- ^ a b c d (SK) Ľudovít Ódor: Radil Miklošovi i Radičovej, zastupuje Kažimíra, o pár dní bude premiérom (profil), su spravy.pravda.sk, 7 maggio 2023. URL consultato il 7 maggio 2023.
- ^ a b (EN) Radovan Stoklasa e Jason Hovet, Slovakian president picks technocrat government after prime minister quits, 7 maggio 2023. URL consultato il 17 maggio 2023.
- ^ a b c (EN) Jozef Tvardzík, Who is Ľudovít Ódor, the new Slovak Prime Minister?, su The Slovak Spectator, 10 maggio 2023, ISSN 1336-0922 (WC · ACNP). URL consultato il 12 maggio 2023.
- ^ (HU) Czímer Gábor, Szlovákiának már jövő héten magyar miniszterelnöke lesz, su Radio Free Europe/Radio Liberty, 9 maggio 2023. URL consultato il 14 maggio 2023.
- ^ (EN) Ludovit Ódor, su Central European University Department of Economics and Business. URL consultato il 13 maggio 2023.
Altri progetti
Altri progetti
- Wikimedia Commons
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ľudovít Ódor
Collegamenti esterni
- (SK) Sito ufficiale, su odor.sk.
- (EN) Ľudovít Ódor, su Goodreads.
Predecessore | Primo ministro della Repubblica Slovacca | Successore | |
---|---|---|---|
Eduard Heger | 15 maggio 2023 - in carica | - |
V · D · M | |
---|---|
Costituzione | Costituzione · Corte costituzionale |
Istituzioni | Presidente della Repubblica: Zuzana Čaputová · Consiglio nazionale (Presidente) |
Esecutivo | Presidente del Governo: Robert Fico · Governo (Governo Fico IV) |
Elezioni | Parlamentari 2023 · Presidenziali 2019 |
Suddivisioni | Regioni · Distretti · Comuni |
V · D · M | |
---|---|
Governo provvisorio di Slovacchia* | Šrobár (1918) |
Repubblica Sovietica Slovacca | Janoušek (1919) |
Slovacchia Autonoma* | J. Tiso (1938–1939) · Sivák (1939) · Sidor (1939) |
Prima repubblica Slovacca (1939-1945) | J. Tiso (1939) · Tuka (1939–1944) · Š. Tiso (1944–1945) |
Presidenti della commissione slovacca* | Šmidke (1945–1946) · Husák (1946–1950) · Bacílek (1950–1951) · Ďuriš (1951–1953) · Strechaj (1953–1960) |
Repubblica Socialista Slovacca* | Sádovský (1969) · Colotka (1969-1988) · Knotek (1988-1989) · Hrivnák (1989) · Čič (1989-1990) · Mečiar (1990-1991) · Čarnogurský (1991-1992) · Mečiar (1992) |
Repubblica Slovacca | Mečiar (1993-1994) · Moravčík (1994) · Mečiar (1994-1998) · Dzurinda (1998-2006) · Fico (2006-2010) · Radičová (2010-2012) · Fico (2012-2018) · Pellegrini (2018-2020) · Matovič (2020-2021) · Heger (2021-2023) · Ódor (dal 2023) |
* facente parte della Cecoslovacchia |
V · D · M | ||
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Michel (presidente del Consiglio europeo) · von der Leyen (presidente della Commissione europea) | ||
Nehammer (Austria) · De Croo (Belgio) · Glavčev (Bulgaria) · Christodoulidīs (Cipro) · Plenković (Croazia) · Frederiksen (Danimarca) · Kallas (Estonia) · Orpo (Finlandia) · Macron (Francia) · Scholz (Germania) · Mītsotakīs (Grecia) · Harris (Irlanda) · Meloni (Italia) · Siliņa (Lettonia) · Nausėda (Lituania) · Frieden (Lussemburgo) · Abela (Malta) · Rutte (Paesi Bassi) · Tusk (Polonia) · Montenegro (Portogallo) · Fiala (Rep. Ceca) · Iohannis (Romania) · Fico (Slovacchia) · Golob (Slovenia) · Sánchez (Spagna) · Kristersson (Svezia) · Orbán (Ungheria) | ||
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